Toyota continua a navigare il mercato automobilistico con una strategia poliedrica, che spazia da veicoli multiruolo estremamente pratici, nati da collaborazioni strategiche, a una posizione decisa sul futuro della mobilità e sulla terminologia da adottare. Da un lato, modelli come il Proace City Verso rispondono alle esigenze concrete delle famiglie; dall’altro, l’azienda fa chiarezza su cosa significhi veramente “ibrido” nel 2025.

Proace City Verso: La Versatilità Prima di Tutto

Il Toyota Proace City Verso è un moderno multispazio che nasce da un accordo con il gruppo Stellantis. Di fatto, condivide la sua base con modelli come il Citroën Berlingo, ma si distingue per un frontale specifico, con luci diurne integrate nei fari, e soprattutto per una garanzia estesa a dieci anni (o 250.000 km) sulle parti meccaniche. Questo veicolo è disponibile in due varianti di lunghezza: “Short” da 440 cm e “Long” da 475 cm. Entrambe possono essere configurate con sette posti, capaci di ospitare comodamente passeggeri adulti. La modularità è il suo punto di forza: i sedili della seconda e terza fila sono indipendenti, ripiegabili e rimovibili. Nella versione Long, i sedili posteriori sono anche scorrevoli, permettendo di gestire lo spazio con la massima flessibilità.

L’abitacolo è luminoso e facilmente accessibile grazie alle porte scorrevoli. Il design interno è moderno, con una console centrale rialzata, anche se le plastiche utilizzate privilegiano la robustezza rispetto al lusso. Non mancano soluzioni intelligenti, come i 28 vani portaoggetti per una capacità totale di 186 litri. Tuttavia, alcuni dettagli, come i poggiagomiti appena abbozzati nelle portiere posteriori, risultano poco funzionali. Il vano di carico è eccezionalmente ampio, e negli allestimenti di punta il lunotto apribile separatamente facilita l’accesso al bagagliaio quando lo spazio di manovra è limitato.

Motorizzazioni per Ogni Esigenza

La gamma di motori è completa e pensata per diversi profili di utilizzo. Il 1.2 turbo benzina da 110 CV è vivace e adatto a chi non percorre lunghe distanze, specialmente in città. Per chi invece fa un uso più intensivo del veicolo, i motori 1.5 diesel, disponibili da 102 o 131 CV, sono la scelta ideale. La versione più potente, abbinabile anche a un cambio automatico a 8 marce, offre uno spunto decisamente maggiore, utile quando si viaggia a pieno carico. Va notato che il cambio manuale a cinque marce della diesel meno potente ha una manovrabilità solo discreta. Infine, la versione elettrica da 136 CV è silenziosa e scattante, perfetta per l’uso urbano, ma la sua autonomia limitata la rende meno adatta ai lunghi trasferimenti. Sul fronte della sicurezza, tutte le versioni includono di serie il riconoscimento dei segnali stradali, il mantenimento di corsia e il sistema anti-colpo di sonno.

La Posizione di Toyota: Cosa Significa Essere “Ibrido”?

Mentre modelli come il Proace City Verso si concentrano sulla praticità, la dirigenza di Toyota affronta un tema più ampio: la confusione generata dalla proliferazione di sigle come MHEV, HEV, PHEV e BEV. Sean Hanley, Vice Presidente Vendite e Marketing di Toyota Australia, ha recentemente dichiarato che l’azienda non considera i veicoli con tecnologia mild-hybrid (MHEV) come veri e propri ibridi.

“Un sistema a 48 volt, a nostro avviso, non rappresenta una trazione ibrida. Non li consideriamo HEV [hybrid electric vehicle], per essere chiari. Non sono ibridi, neanche lontanamente, e vogliamo separare nettamente queste tecnologie”, ha affermato Hanley. Secondo il dirigente, è responsabilità delle case automobilistiche usare una terminologia chiara per non trarre in inganno i consumatori.

La Tecnologia Mild-Hybrid e le Strategie Globali

Ma cos’è esattamente un sistema mild-hybrid? Si tratta di un motorino-generatore elettrico, alimentato da una piccola batteria al litio a 48 volt, che assiste il motore a combustione. Questo sistema rende più fluida e silenziosa la funzione start-stop e può fornire una leggera spinta in accelerazione, ma generalmente non è in grado di muovere il veicolo in modalità puramente elettrica. Il suo scopo principale è ottenere un modesto miglioramento dell’efficienza e una riduzione delle emissioni di CO₂ con costi e peso contenuti. Nel caso dell’Hilux, ad esempio, Toyota dichiara una riduzione dei consumi del 5%.

L’ironia, tuttavia, è che la stessa Toyota in alcuni mercati adotta una comunicazione meno rigida. In Europa, modelli come il Land Cruiser Hybrid 48V e l’Hilux Hybrid 48V sono stati recentemente introdotti e descritti come dotati di una “motorizzazione elettrificata”. Questa discrepanza evidenzia la complessità delle strategie di marketing su scala globale, dove le definizioni possono variare in base alle normative e alle aspettative dei diversi mercati. Con una gamma che spazia dall’ibrido completo (HEV) al plug-in (PHEV), fino all’elettrico a batteria (BEV) e a idrogeno (FCEV), Toyota si conferma un protagonista attento tanto all’innovazione tecnologica quanto alla correttezza della comunicazione verso i propri clienti.