Voto elezioni regionali

Il dopo voto: possibili (dis)equilibri politici

La posta in gioco è davvero alta stavolta, soprattutto se Puglia, Marche e Toscana virano a destra. Con un asso pigliatutto il centrodestra potrebbe infatti mettere in seria difficoltà a livello nazionale sia Pd che M5S, con uno Zingaretti ancora un po’ timido nelle dinamiche del Governo Conte Bis.

Il campo da gioco si sposterà inevitabilmente a livello nazionale, anche grazie all’esito del Referendum 2020, per cui anche il Pd si è inginocchiato innanzi al M5S con un timido SÌ alle porte di un autunno vissuto con la preoccupazione di una seconda ondata di contagi da covid-19.

La roccaforte rossa rischia di non essere più così rossa, anche se sostenuta sia da Italia Viva che da Pd. Ad insediarsi in Toscana potrebbe essere la leghista Susanna Ceccardi, che sostenuta dal centrodestra punta a rovesciare la tradizione politica locale.

In Puglia il vantaggio del candidato di Fratelli d’Italia, Raffaele Fitto, potrebbe essere proprio dato anche dalla divisione tra Pd e Italia Viva e Azione, che partecipano con ben due candidati: il dem Michele Emiliano e quello sostenuto da Renzi e Calenda, Ivan Scalfarotto.

Anche nelle Marche il partito di Giorgia Meloni pare in vantaggio con il candidato sostenuto dal centrodestra Francesco Acquaroli, nonostante l’accordo tra Pd e Italia Viva per un unico candidato, Maurizio Mangialardi.

Un tris che confermerebbe l’ascesa della Meloni e che metterebbe in discussione il ruolo di Salvini nel centrodestra come guida unica della coalizione.

Per quanto riguarda il M5S alle regionali, il fallimento aprirebbe la strada a Di Battista e probabilmente consentirebbe a Conte di effettuare un rimpasto di governo.

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