La Formula 1 torna in Italia per il suo sedicesimo appuntamento stagionale, sul leggendario circuito di Monza. La lotta per il titolo mondiale entra in una fase cruciale, con il leader della classifica Max Verstappen che vede ridursi a 70 punti il suo vantaggio su Lando Norris, attualmente in pole position. Alle loro spalle, Charles Leclerc si trova a 33 punti dal pilota britannico e cerca di inserirsi nella contesa.
Le speranze della Ferrari nella gara di casa
Dopo un dominio incontrastato nella prima parte della stagione, la Red Bull sembra aver perso parte del suo slancio, con Max Verstappen a secco di vittorie da ben cinque gare. Nel frattempo, McLaren e Mercedes (che ha recentemente ufficializzato l’ingaggio di Kimi Antonelli per il 2025) si sono spartite i successi negli ultimi Gran Premi. La Ferrari si presenta a Monza con rinnovate speranze, forte del doppio podio conquistato da Leclerc tra Belgio e Olanda. La scuderia ha introdotto importanti novità sulla SF24, in particolare al fondo della vettura, che sembrano aver risolto i problemi di vibrazione lamentati nei circuiti precedenti. La marea rossa di tifosi sugli spalti confida che queste modifiche possano permettere alla Ferrari di lottare ad armi pari con le rivali per la vittoria nel Gran Premio di casa.
Come e dove seguire il Gran Premio d’Italia
Per non perdere neanche un istante della gara, ecco tutte le informazioni utili per la diretta televisiva e lo streaming.
-
Evento: Gran Premio d’Italia
-
Luogo: Autodromo Nazionale di Monza
-
Orario di partenza: 15:00
-
Canali TV: La gara sarà trasmessa in diretta sia su Sky Sport F1 (canale 207), Sky Sport Uno (201) e Sky Sport 4K (213), sia in chiaro su Tv8.
-
Streaming: Gli abbonati Sky potranno seguire l’evento tramite le piattaforme SkyGo e Now. La diretta sarà disponibile gratuitamente anche sul sito ufficiale Tv8.it.
-
Telecronisti: La cronaca su Sky sarà affidata alla coppia formata da Carlo Vanzini e Marc Gené, con Roberto Chinchero come inviato ai box. Le analisi tecniche saranno curate da Matteo Bobbi e dalla Sky Sport Tech Room, mentre Davide Camicioli e Vicky Piria condurranno gli approfondimenti pre e post gara.
Tecnologia e tradizione: perché in F1 si usano ancora i tabelloni?
La Formula 1 è considerata l’apice del motorsport, dove gallerie del vento, fluidodinamica computazionale (CFD) e terabyte di dati raccolti dai sensori sono la norma. Eppure, osservando la pitlane, si nota ancora oggi l’uso di un metodo di comunicazione apparentemente obsoleto: il tabellone dei box. Ma perché i team continuano a fare affidamento su questo strumento rudimentale quando dispongono di radio integrate nei caschi dei piloti fin dagli anni ’80?
Il muretto dei box è il centro nevralgico durante un weekend di gara. Ingegneri, strateghi e dirigenti prendono decisioni cruciali e comunicano direttamente con i piloti. Tuttavia, mentre i piloti sfrecciano sul rettilineo a oltre 300 km/h, i meccanici espongono attraverso le fessure della recinzione un tabellone con lettere e numeri per condividere informazioni essenziali: la posizione in gara, il distacco dal pilota che segue o, ancora più importante, il gap da recuperare su chi precede.
Un backup indispensabile quando la radio va in tilt
Sebbene le radio moderne siano molto affidabili, i guasti possono ancora verificarsi. La storia della F1 è ricca di episodi in cui la comunicazione radio è venuta a mancare in momenti critici. Nei primi anni ’80, la radio di Ayrton Senna fu interrotta dalle comunicazioni di una squadra di catering. Nel Gran Premio d’Australia del 1998, un presunto hackeraggio della radio della McLaren portò Mika Hakkinen a rientrare ai box per errore, facendogli perdere la testa della corsa.
Anche in tempi più recenti non sono mancati i problemi: nel 2021, Kimi Raikkonen ebbe un acceso scambio con il suo ingegnere a causa di un malfunzionamento, mentre nel Gran Premio del Canada del 2022 Max Verstappen perse il contatto radio e non poté rispondere alle chiamate del suo team. È proprio per queste eventualità che il tabellone resta uno strumento fondamentale. Sebbene non possa trasmettere le complesse istruzioni fornite via radio, garantisce che il pilota riceva le informazioni vitali: quando rientrare ai box per un cambio gomme, se deve scontare una penalità o semplicemente quanti giri mancano alla fine della gara. È la perfetta sintesi di come, anche nello sport più tecnologico al mondo, la tradizione possa ancora giocare un ruolo decisivo.