Dopo l’abbandono delle periferie, l’inutilità della mobilità alternativa – che ha portato alla realizzazione delle piste ciclabili – e relativo aumento dello smog anche senza auto, e dopo ben 9 anni tra fallimenti, intoppi burocratici e, ovviamente, emergenza Covid-19 limitatamente all’anno 2020, sembra ancora senza via d’uscita il tunnel di 1 chilometro legato al prolungamento della M1, la metro rossa che da Sesto San Giovanni dovrebbe arrivare fino a Bettola, al confine tra Monza e Cinisello Balsamo.
Ed ora è arrivata anche la diffida da parte del Comune di Sesto San Giovanni indirizzata direttamente al Comune di Milano e alla partecipata MM a fronte di un prolungamento nato come progetto che doveva essere pronto in vista dell’Expo 2015 e che sembra ora una storia infinita (vedi accordo sottoscritto il 09 dicembre 2009 (art.3)), nonostante i 5 milioni di versamenti del Comune di Sesto – sugli 8 previsti.
Il cantiere di Sesto San Giovanni – aperto ormai nove anni fa – è infatti ancora bloccato, con conseguente disagio per residenti e commercianti, che sinceramente parlando andrebbero risarciti. E in proposito è stato Antonio Lamiranda, Assessore del Comune di Sesto San Giovanni con deleghe alla pianificazione urbanistica e alla loro attuazione, alle politiche energetiche, alla mobilità, alle opere e ai lavori pubblici, ha espresso il suo disappunto con un lungo post su Facebook.
Sembra infatti che il Comune di Milano abbia deciso di partire – finalmente – il 15 gennaio, ma secondo i vertici di Sesto sembra che tale decisione non sia mai stata comunicata al Comune di Sesto. Oltretutto pare che il tavolo a cui avrebbe dovuto partecipare anche l’assessore del Comune di Milano, Marco Granelli, sia stato rimandato più volte e che a tale tavolo proprio l’assessore Granelli abbia fatto diverse assenze.
Insomma, sarà davvero il 15 gennaio 2021 la data di ripartenza dei lavori?