Baffi (Italia Viva), sfiducia a Gallera: ‘No, prima il Coronavirus’

Non ho partecipato al voto sulla mozione di sfiducia all’Assessore Gallera che si è discussa oggi in aula, atto che ritengo inopportuno in questo momento, sia nel merito che dal punto di vista politico.

Sono le parole di Patrizia Baffi, Consigliere Regionale di Italia Viva.

Se ci saranno responsabilità andranno valutate dopo questa fase, in un quadro chiaro e complessivo. In questo momento in cui la nostra Regione, la più colpita, è ancora in stato di emergenza, sarebbe estremamente pericoloso indebolirne la guida. Ora i cittadini lombardi non trarrebbero alcun vantaggio da un ribaltone politico, tutt’altro, e devono continuare ad essere le persone al centro del nostro operato, non le mosse politiche utili a dare prove di forza.

Così evidenzia la Baffi, che continua.

Nella nostra azione deve continuare a prevalere il senso di responsabilità su quella che potrebbe essere una pura azione politica, che tra l’altro produrrà quale unico effetto quello di ricompattare una maggioranza che scricchiola, dando una stampella a Gallera e a quella parte di sanità che non funziona.

Italia Viva ha scelto di sostenere il percorso più difficile e complesso per appurare le responsabilità, ma sicuramente il più forte, la Commissione di Inchiesta, non solo per individuare chi ha sbagliato, ma anche per fare in modo che gli errori, che sicuramente sono stati fatti, molti sono sotto gli occhi di tutti e altri dovranno ancora essere accertati, non vengano più compiuti in futuro.

E così sottolinea l’esponente lombarda di Italia Viva.

Votare in questo momento questo atto politico sarebbe come voler anticipare l’esito di una Commissione che sta per iniziare il suo lavoro e la cui importanza rischia di essere banalizzata con una mozione che di fatto ne disconosce il valore arrivando già alle conclusioni.

I limiti strutturali della sanità lombarda d’altra parte erano già ben noti prima ancora dell’emergenza Covid. Dopo aver raccolto tutti gli elementi utili, grazie ai lavori della Commissione di Inchiesta che sarà operativa a breve, il Consiglio Regionale e la Giunta dovranno prioritariamente mettere mano ad una revisione del testo unico in materia di sanità oltre che alla riforma del sistema sociosanitario lombardo, riforma che non può più essere rinviata.

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